Il Parco Nazionale di Gorkhi-Terelj e la riserva di Bodgkan sono due mete imperdibili per godere della natura selvaggia mongola. Si trovano nei dintorni di Ulan Bator, offrono ogni tipo di attività all’aria aperta e strutture ricettive dotate di ogni comfort.
La Mongolia ha tantissimo da offrire a chi ama la natura e l’aria aperta. Trekking, escursioni a cavallo e campeggi in tenda sono tra le migliori esperienze che il paese possa offrire.
Ma non è necessario spostarsi in luoghi remoti per goderne: dei 36 parchi nazionali situati in Mongolia, ce ne sono infatti 3 nel raggio di un paio di ore di macchina dalla capitale.
Mentre guidate per raggiungerli, sbirciate fuori dal finestrino: gli scenari sono mozzafiato. Montoni e caprette al pascolo si alternano a piccoli gruppi di ger tradizionali, sullo sfondo di montagne e vallate baciate da una luce magica.
Il parco nazionale di Terelj si trova una cinquantina di chilometri ad est di Ulan Bator, la Riserva Naturale di Bogdkhan è poco più a sud e il parco nazionale di Kuhustain circonda la capitale ad ovest. Queste aree offrono diversi tipi di escursioni, dai brevi trek a piedi alle corse a cavallo e sono la scelta migliore per immergersi nel verde a pochi passi dalla città.
Mentre vi dirigete a Terelj, fermatevi a visitare Il Chinggis Khan Statue Complex.
Situato a circa 50 km da Ulan Bator, precisamente a Nalaikh, è un museo interamente dedicato alla figura di Gengis Khan ( i mongoli lo chiamano Chinggis Khan e non vi capiranno se lo pronunciate all’europea). La sua figura maestosa svetta sul paesaggio bucolico, producendo un colpo d’occhio davvero notevole.
Il colosso, alto 40 metri e interamente in argento, è la più grande statua equestre al mondo. Dopo aver visitato il museo ricavato al suo interno è possibile prendere un ascensore e salire fino alla testa del cavallo, da cui si sbuca su un ballatoio panoramico davvero suggestivo!
Il parco nazionale di Terelj è la destinazione preferita dai cittadini di Ulan Bator che cercano un po’ di relax. Situato ad un’altitudine di 1600 metri, con splendidi scenari alpini, foreste e vallate tra i monti, il parco è attrezzato per offrire esperienze uniche: escursionismo, trekking, equitazione, slitte trainate da cani e persino lo sci su pista. I resort sparsi nella zona sono inoltre in grado di assicurare ogni comfort ai visitatori.
La mia passeggiata prosegue poi fino al tempio di Aryapala, un centro di meditazione di recente costruzione che offre uno splendido panorama sui monti del parco.
Per raggiungerlo si deve attraversare un ponte di legno sospeso su un dirupo, che oscilla ad ogni passo e regala esperienze adrenaliniche a chi, come me, soffre di vertigini.
I 108 gradini che seguono sono pensati per ricordare la proboscide di un elefante e stimolare la meditazione dei fedeli prima di raggiungere l’altare principale.
Devo dire che la vista sulla vallata ha davvero una impatto straordinario, svuota la mente e riconcilia con il creato. Visitate il tempio di pomeriggio e aspettate il tramonto facendo girare le ruote della preghiera tibetane: la luce del sole che scompare gradualmente dietro le vette montuose è sensazionale.
Nei dintorni di Terelj, ci sono molti camp dove pernottare. Le notti in Mongolia offrono dei cieli stellati davvero romantici e, se scegliete la giusta struttura, potreste trascorrere una notte indimenticabile.
Il mio soggiorno al Farmhouse Retreat, ad esempio, è stato a dir poco eccezionale. Di solito non faccio pubblicità alle strutture dove soggiorno, ma in questo caso faccio un’eccezione perché questa mi ha letteralmente stregato ed ha aggiunto quell’ingrediente in più che ha reso la mia esperienza eccezionale.
Il camping resort dispone di una greenhouse strepitosa, dove vengono coltivati insalate di ogni tipo e ortaggi. È adibita anche a ristorante, quindi si può cenare in un’atmosfera davvero suggestiva. La signora che gestisce la struttura ci ha tenuto ad assicurarmi che anche le uova sono delle sue galline!
Le stanze per gli ospiti sono diversificate: si può dormire all’interno dello chalet principale, in camere private, oppure all’esterno, nelle tipiche ger mongole scaldate da stufe a legna e carbone.
C’è anche una struttura triangolare in legno, posta a ridosso della formazione rocciosa che delimita il resort. Ricorda uno chalet alpino, il ché forse si allontana dallo stile tipico mongolo, ma è davvero deliziosa. I letti sono posizionati nel sottotetto e riscaldati da piastre elettriche innestate nel pavimento. Un toccasana contro il freddo delle notti mongole!
Da Terelj, dirigetevi verso la Riserva naturale di Bogdkhan, che è niente di meno che la più antica riserva del mondo. Istituita nel 1778, era inizialmente sorvegliata da 2000 monaci armati di bastone. I bracconieri venivano catturati, picchiati a sangue e poi rinchiusi in carcere.
L’attrazione principale della riserva è il Mandshir Khild (o Manzushir Monastery), un antico monastero che un tempo ospitava 350 monaci e che Stalin ha distrutto durante le purghe religiose.
Negli anni 90 è stato parzialmente restaurato e trasformato in museo, dove si possono ammirare foto e reperti storici, ma gli edifici più antichi restano in rovina. È situato a 1640 metri di altezza e si raggiunge con un breve trek.
Le rovine non offrono una visita particolarmente interessante, ma si possono trascorrere alcune ore immersi nella natura. Se si sale oltre il tempio, si può raggiungere la vetta della montagna e godersi il panorama.
Di ritorno ad Ulan Bator, potete finire di visitare i siti rimasti, fare un po’ di shopping, coccolarvi con uno spettacolo di canto di gola e prenotare una cena tipica.
Fate buon viaggio!