La grandezza di un popolo e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
– Mahatma Gandhi
Sulla strada che porta da Varanasi al santuario buddista di Sarnath, c’è un grande mercato di frutta e verdura, il Panckoshi Fal Mandi. Incuriosito dall’atmosfera poco turistica, decido di fermarmi per una visita.
A Varanasi, l’80% della popolazione è vegetariano. Nell’induismo vige il principio dell’ahimsa, la non violenza, e uccidere animali è considerato un atto impuro. Una dieta vegetariana è inoltre considerata più salutare di una dieta onnivora e quindi in grado di garantire una lunga vita.
Nonostante il precetto religioso, non tutti gli induisti sono vegetariani. Molti mangiano uova e pollame, ma mai carne di mucca. Le vacche sono infatti considerate animali sacri, delle madri universali che donano generosamente il proprio latte non solo ai vitelli ma a tutte le creature. L’alta percentuale di vegetariani a Varanasi, probabilmente dovuta alla natura sacra della città, rende i mercati di frutta e verdura dei luoghi privilegiati di scambio sociale.
Mi intrufolo per le stradine del mercato, con l’idea di rubare qualche scatto furtivo, ma vengo subito notato. Le persone mi indicano e parlottano tra loro. Temo di essere scacciato e sto già per darmi alla ritirata, quando invece capisco che il vociare che ho suscitato è più che benevolo!
I fruttivendoli di ogni bancarella mi fermano, mi chiedono da dove vengo e mi pregano di scattare loro un ritratto: in breve si raduna una piccola folla intorno a me, curiosa di vedere i miei scatti. E ridono, si divertono, si prendono in giro. Sono felici come bambini, senza ritegno.
Il tempo trascorre davvero velocemente quando ci si diverte, ma credo di essermi trattenuto troppo quindi cerco di tornare al mio taxi. Ad ogni passo, qualcuno mi chiede una foto. Inizio a temere di riempire tutte le schede della mirrorless. E sono solo all’inizio del mio viaggio in India!
Poi un uomo mi fa un cenno timido. Mi avvicino al suo carretto. Ha due occhi intensi e malinconici da star di Bollywood. Vorrebbe anche lui una foto, ma si vergogna di mostrarla agli altri. Anzi, non vuole proprio che gli altri mi vedano scattarla. Quando gli mostro l’anteprima di scatto quasi distoglie lo sguardo.
“You look gorgeous, pal. Be proud!”
La bellezza che si vergogna di se stessa non è un fenomeno insolito in Asia. Incanta.
Sono belli! Una popolazione che possiede un’eleganza innata, forse dovuta alle proporzioni dei corpi spesso longilinei e asciutti; nei loro abiti candidi o variopinti sanno conservare quella grazia di
aristocratica appartenenza ad una filosofia/ religione/ condotta di vita, che sfugge spesso a noi europei…Sono belli! Una popolazione che possiede un’eleganza innata, forse dovuta alle proporzioni dei corpi spesso longilinei e asciutti; nei loro abiti candidi o variopinti sanno conservare quella grazia di
aristocratica appartenenza ad una filosofia/ religione/ condotta di vita, che sfugge spesso a noi europei…
In India scattare ritratti è meraviglioso, le persone ti sorridono così spontaneamente e poi in cambio chiedono solamente di poter vedere nello schermo della reflex lo scatto 😍 è un paese strabiliante
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4 Comments
Volti espressivi. Noi al confronto sembriamo zombies..
Andrea, le tue foto sono bellissime e riescono a cogliere attimi eterni. I tuoi sono viaggi nell’anima delle persone che incontri e li condividi con noi, grazie. Non è facile saper trasferire certe emozioni, tradotte in foto…ma tu ci riesci…che dote…continua così ed allarga i ns orizzonti che stiamo a guardare…grazie 🤗😍